L’Istituto Tecnico Nautico vanta una lunga tradizione storica. Venne ufficialmente fondato nel 1789 – anni importanti per la storia europea – da Monsignor Gioeni dei duchi d’Angiò, acuto conoscitore dei problemi della Sicilia e generosissimo benefattore. Il prelato, consapevole dell’importanza economica dell’isola per la sua centralità nel Mediterraneo, aveva riconosciuto l’assoluta incapacità dei comandanti dei bastimenti mercantili nella gestione del commercio loro affidato: questi “non sapevano né leggere né scrivere e sconoscevano la scienza della navigazione”. Ciò portava gli stessi negozianti siciliani a noleggiare bastimenti stranieri.
Monsignor Gioeni decise quindi di fondare a Palermo un Seminario nautico “capace di fornire alla città e alla Sicilia, gente di mare adeguata”.La prima sede del Nautico fu un edificio all’Acquasanta, di proprietà dello stesso Gioeni, dalla strana forma di nave, ancora oggi esistente.Il Seminario inizialmente accolse a convitto 12 alunni paganti e 12 alunni ammessi gratuitamente, tra i 12 e i 18 anni, che dovevano aver già navigato almeno due anni: “veniva infatti applicato il principio inglese che la pratica di mare dovesse precedere la teoria della navigazione”. Monsignor Gioeni che in seguito chiese ed ottenne dal Re dei finanziamenti, per quello che sarebbe diventato il Real Seminario Nautico, affidò la direzione dell’Istituto all’Ufficiale della Real Marina Giovanni Fileti e la tutela amministrativa a Don Pietro Lanza di Trabia col titolo di Deputato Unico.
Alla morte del prelato (1798) la direzione rimase al principe di Trabia. Nel 1792 l’Istituto, in cui il numero degli alunni era notevolmente aumentato, fu trasferito nell’ex Convento dei Padri mercedari al Molo. In questi locali … venne educata la gioventù che creò la grande marina mercantile siciliana, le cui bandiere corsero i mari e i cui capitani furono noti in tutto il mondo per perizia e coraggio. Il Collegio Nautico divenne in breve il centro degli studi nautici dell’isola: collaborò alla costruzione delle prime navi mercantili, rettificò la Carta piana del Mediterraneo, introdusse in Sìcilia la fabbricazione, riparazione e regolazione di strumenti nautici; gli stessi alunni scrissero un piccolo trattato di navigazione: “Compendio di navigazione per uso della marina mercantile”, perché le altre scuole fondate dal Real Seminario a Cefalù, Messina e Trapani potessero utilizzarlo. All’interno dell’Istituto fu creato nei primi anni dell’Ottocento, un osservatorio astronomico; venne istituita prima al Molo e poi alla Kala, una scuola pratica di navigazione in seguito obbligatoria per il conseguimento della patente nautica. Alla morte di Don Pietro Lanza la direzione fu assunta dal figlio Don Giuseppe Lanza, mentre Michele Fileti succedeva al padre nella direzione dell’Istituto.
Tra il 1865 e il 1866 il Ministero di Agricoltura, Industria e Commercio, da cui il Seminario dipendeva, emanò alcuni decreti di riforma dell’istruzione tecnica. In questo periodo il seicentesco edificio fu ristrutturato, ampliato e attrezzato con nuovi gabinetti scientifici, con un nuovo albero di manovra nel cortile e una officina meccanica. Nel 1887, come tutti gli altri Istituti Nautici del Regno anche il Nautico di Palermo passò alle dipendenze del Ministero della Pubblica Istruzione. Vennero introdotti nuovi programmi e moderni macchinari che adeguarono l’istruzione, professionale al progresso tecnologico, semplificando così l’inserimento degli alunni nel mondo del lavoro. A circa un secolo dalla sua fondazione, l’Istituto aveva diplomato 800 capitani di lungo corso, 300 capitani di navi a vapore e 200 macchinisti”. Fondamentale é stato l’apporto dato dall’Istituto Tecnico Nautico “Gioeni-Trabia”, dal nome dei suoi benefattori, alla grande epopea dei Florio.
I bombardamenti durante la II guerra mondiale danneggiarono gravemente la sede dell’Istituto che venne trasferito in un villino di abitazione “Villino inglese” in via Villafranca. Sede impropria per un Istituto Nautico che nel 1952 ebbe sede ìn via Quinta Casa, dei Gesuiti al Molo, un ex Convento adattato a Befotrofio. Solo dal 1964 l’Istituto Tecnico Nautico occupa la sede di Piazza Santo Spirito che a tal uso é stato progettato dagli architetti A. Bonafede, P Gagliardo, G. Spatrisano e V. Ziino, nell’area dell’ex ospedale di San Bartolomeo.